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Frattini ad Aki - Adnkronos: l'Islam politico ha fallito, ma no governo senza Fratelli Musulmani


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SIRIA: FRATTINI, SEQUESTRO DALL''OGLIO ATTO GRAVISSIMO
E' un “ennesimo atto di una serie di episodi gravissimi” il presunto rapimento in Siria del padre gesuita Paolo Dall'Oglio, scomparso ieri sera a Raqqa, nel nord del Paese. Lo afferma ad Aki - Adnkronos International l'ex ministro degli Esteri e presidente della Sioi (la Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale) Franco Frattini, che insieme a Dall'Oglio ricorda che “nelle mani dei rapitori ci sono il giornalista (de La Stampa Domenico, ndr) Quirico e due vescovi” ortodossi rapiti oltre due mesi fa nei pressi di Aleppo.

Avevo incontrato Dall'Oglio non più di un mese e mezzo fa a Roma presso la Sioi che presiedo - ricorda Frattini - Aveva giustamente detto che in Siria c'è un regime dittatoriale che deve cadere, che non ci deve essere margine di ambiguità per i cristiani della Siria su da parte stare”, ovvero da quella di coloro che “sono oppressi della dittatura”. Frattini ricorda poi che “anche Dall'Oglio temeva infiltrazioni estremiste e qaediste nell'opposizione siriana. Questa è la ragione per cui l''Occidente è prudente nel fornire armi ai ribelli. Io non sarei felice se le armi finissero in mano agli estremisti.

Ritengo che l'Italia faccia bene a “non contribuire alla fornitura diretta di armi, ma che il ministro (degli Esteri Emma, ndr) Bonino faccia benissimo a moltiplicare gli aiuti Umanitari”. Perché, ha sottolineato Frattini, ci sono “un milione di rifugiati (siriani, ndr). Il Libano, la Giordania e la Turchia sono stati invasi da centinaia di migliaia di persone disperate in condizioni precarie”. 




EGITTO: FRATTINI, ISLAM POLITICO HA FALLITO MA NO GOVERNO SENZA FRATELLI MUSULMANI
I Fratelli Musulmani non possono essere esclusi da un processo di transizione democratica in Egitto. Ne è convinto Franco Frattini, che ad Aki – Adnkronos International parla di “fallimento dell''Islam politico che (il presidente egiziano Mohammed, ndr) Morsi rappresentava”. “Ma questo - precisa – non può significare l''esclusione dei Fratelli Musulmani, che devono essere coinvolti in un processo transizione democratica”.

Il rischio, in un “Paese complesso con 80 milioni di abitanti” come lo è l'Egitto, è che “non può essere lasciato nelle mani degli estremisti salafiti. Se i Fratelli Musulmani venissero esclusi prevarrebbero i più estremisti”.

NATO: FRATTINI, FORMAZIONE E PREVENZIONE PER INTEGRARE 
RUOLO MILITARE
E’ un ruolo di “formazione e prevenzione che integri quello militare e combattente” quello che l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini pensa per la Nato. A descriverlo è lui stesso ad Aki - Adnkronos International, spiegando che l'Alleanza Atlantica “ha un ruolo che non può essere quello del poliziotto globale”, ma deve “contribuire alla stabilizzazione”. Ci sono “aree del mondo dove la Nato ha il dovere di lavorare per la formazione e la costruzione delle istituzioni. Ho apprezzato la decisione del segretario generale (Anders Fogh, ndr) Rasmussen di mandare una missione della Nato in Libia per aiutare il premier libico a formare una guardia nazionale, che è fondamentale per integrare le milizie che rischiano di essere un contropotere rispetto al governo”.

Il pensiero di Frattini va anche “al Sahel e al Mali, a quanti sforzi ci siano ancora da fare per la pirateria”, ricordando che “la Nato è impegnata a combatterla al largo della Somalia”.

Diversa, invece, la questione siriana. “In Siria non c''è un mandato del Consiglio di sicurezza (dell''Onu, ndr) per un'azione militare - aggiunge Frattini - E non è immaginabile che ci sia a breve, con la Russia e la Cina contrarie”. In ogni caso, l'Alleanza Atlantica “ha schierato missili alle frontiere tra Turchia e Siria” dopo che “la Turchia, che è un importante membro della Nato, ha chiesto protezione”.

TUNISIA: FRATTINI, IMPEGNO FORTE PER MODELLO TRANSIZIONE
E' un “impegno forte” quello che la comunità internazionale chiede alla Tunisia, vista come “modello di transizione positiva” e precipitata nel caos dopo l''assassinio di due leader dell’opposizione anti-islamista. A farsene portavoce è Franco Frattini, che ad Aki - Adnkronos International definisce “importante che il governo tunisino abbia indetto elezioni per (il 17, ndr) dicembre”. Considerati invece “molto deludenti gli esiti di quelle che chiamammo primavere arabe - prosegue - L'unico aspetto positivo è che sono caduti dei dittatori che negoziavano con l''Occidente la sicurezza e in cambio opprimevano i diritti umani”.

Frattini ricorda quindi come nel 2011, quando era a capo della diplomazia italiana, incontrò “i giovani in piazza Tahrir (al Cairo, ndr), a Tunisi e a Bengasi. Chiedevano dignità, rispetto dei diritti, lavoro e prosperità. In questo l'Islam politico ha fallito perché non ha migliorato le condizioni vita e non ha ripreso i rapporti commerciali con il resto del mondo”.

“Quando l’anima islamista si è fatta sentire ha preso il sopravvento - aggiunge - Si è tentato di imporre la Sharia (la legge islamica, ndr), di sottomettere la donna all''uomo”.

M.O.: FRATTINI, ITALIA RUOLO UNICO ED ESEMPIO DI EQUILIBRIO
E’ “un ruolo unico” quello dell'Italia in Medioriente, dove “è uno dei pochissimi Paesi europei che può parlare con la stessa amicizia a palestinesi e israeliani, israeliani e turchi”. Ne è convinto Franco Frattini, che ricorda anche che “l''Italia può parlare con gli egiziani, ma al tempo stesso mantiene un contingente in Libano per garantire che Hezbollah non proliferi negli armamenti a danno di Israele”.

Vi è quindi un “ruolo strategico” del nostro Paese, che vanta un primato anche nel “settore sanitario” e delle “risorse idriche”. “Penso che l'Italia sia di buon esempio per un'Europa equilibrata - prosegue Frattini - che non deve stare da una sola parte”.


M.O.: FRATTINI, PIENO SOSTEGNO A NEGOZIATI DIRETTI PROMOSSI DA USA
E' un sostegno pieno quello che l'ex ministro degli Esteri e presidente della Sioi (la Società Italiana per l''Organizzazione Internazionale) Franco Frattini manifesta per la ripresa dei negoziati di pace diretti tra israeliani e palestinesi avviati a Washington grazie all'impegno e alla mediazione degli Stati Uniti. “Sosteniamo in tutti i modi l''impegno americano”, ha detto Frattini ad Aki - Adnkronos International, non nascondendo “un pizzico di amarezza” per il fatto che lo sblocco dello stallo nei colloqui in corso dal 2010 “è stato possibile solo con l'impegno americano, del presidente (Barack, ndr) Obama e del sottosegretario John Kerry. Sono riusciti dove noi europei non eravamo riusciti”.

A questo punto, prosegue Frattini, “abbiamo una finestra di opportunità che si chiuderà entro meno di un anno. Si parla di nove mesi di negoziati, un tempo ragionevole”. Due sono i segnali importanti individuati dall'ex titolare della Farnesina: “la decisione del primo ministro israeliano (Benjamin, ndr) Netanyahu di liberare circa cento detenuti palestinesi come segno di distensione e, secondo, di aumentare la fornitura di beni e generi alimentari nella Striscia di Gaza. Se Israele aumenterà l'invio di camion con cibo farà capire agli abitanti di Gaza che Hamas non è la soluzione giusta, che lo è (il presidente dell'Anp, ndr) Abu Mazen e la riconciliazione”.

Frattini si dice “convinto che la base debbano essere i confini del 1967, ma che ci possano essere scambi territoriali quando le condizioni sul terreno vengono alterate”. 

Infine il “ruolo dell'Egitto, che come si è visto negli ultimi giorni è chiaro: tutti i tunnel che da Gaza portano all''Egitto sono stati chiusi. Hamas viene messo con le spalle al muro e deve capire che non può condannare il suo popolo alla disperazione come è stato fatto finora”.


M.O.: FRATTINI, RUOLO INFORMAZIONE FONDAMENTALE, AKI VALORE AGGIUNTO
E' un “valore aggiunto” quello che l''ex ministro degli Esteri e presidente della Sioi (la Società Italiana per l''Organizzazione Internazionale) Franco Frattini riconosce ad Aki – Adnkronos Internarional, l''agenzia del gruppo Gmc che trasmette notizie in arabo e in inglese, oltre che in italiano. “Un valore aggiunto tutto italiano” perché con Aki e con gli istituti di cultura e le ambasciate si riesce a dire che l'Italia è il partner naturale del Mediterraneo” con la quale “i nostri amici arabi possono lavorare”. Un'importanza data anche dal fatto che “oggi i destini del mondo si giocano nel bacino del Mediterraneo”.

Quello dell'informazione è comunque un “tema importante e delicato”, prosegue Frattini, ricordando che “le cosiddette rivoluzioni arabe sono nate da giovani e coraggiosi blogger, tra cui ragazze eroiche che con i loro blog denunciavano le oppressioni”. Ma “le notizie corrono più veloci delle risposte politiche” e “coloro che pensavano di aver conquistato la loro dignità” con i blog sono rimasti delusi perché la politica non li ha seguiti”. Di qui la convinzione che “l'Islam politico ha fallito'”, perché “ha preso i voti e conquistato il consenso del popolo attraverso la rete, ma al potere non è stato rapido come il mondo dell''informazione pretendeva”.

“Il mondo dell’informazione è il veicolo più importante per trasmettere messaggi positivi, ad esempio sul ruolo delle donne, l’integrazione dei giovani nella società”. Solo con un’ “informazione martellante le culture cresceranno. Non possiamo pensare che l'Occidente scriva a Bruxelles la ricetta democratica” per il mondo arabo, conclude Frattini.




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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 30.7.13. per la sezione , , , , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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