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La Sioi presenta il libro "Hezbollah Tra integrazione politica e lotta armata"


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La Sioi (Società Italiana per l'Organizzazione internazionale), presieduta da Franco Frattini, ha organizzato la presentazione del libro di Matteo Bressan "Hezbollah. Tra integrazione politica e lotta armata". 
Sono intervenuti: Alessandro Politi, Analista Strategico; Alessio Piccirilli, Analista d'Intelligence; Domitilla Savignoni;,Giornalista del Tg5.


Abstract dell'intervento dell'autore Matteo Bressan

L’interesse per questo argomento è nato nell’estate del 2006, quando fui molto colpito dalle descrizioni e dalle immagini che arrivavano dal Libano relative alla guerra tra Hezbollah ed Israele. Ricordo anche come di li a pochi mesi mi sarei trovato a frequentare il Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze insieme a tanti colleghi che avevano preso parte allo sbarco in Libano e al rafforzamento della missione Unifil. 

Nel 2008, in occasione del mio primo viaggio in Libano ebbi anche modo di visitare il quartier generale dell’Unifil e rendermi conto, con i miei occhi, il delicato ruolo svolto dalle nostre Forze Armate nel Sud del Libano. Vi confesso che affrontare con un approccio storico ed analitico una realtà come Hezbollah non è semplice per diversi ordini di motivi. In primo luogo perché lo stesso titolo del mio lavoro, potrebbe esser riscritto con una terminologia che andrebbe inevitabilmente ad condizionare aprioristicamente il giudizio del lettore. Se volessimo infatti sostituire il termine lotta armata con quello di “resistenza armata” quasi automaticamente andremmo a porci domande sul chi sia colui che resiste ma soprattutto a cosa resiste. 

In secondo luogo perché l’integrazione politica presuppone una partecipazione politica alle regole democratiche. Non è un caso che scegliendo queste due espressioni sia andato a descrivere il raggio di azione e la zona grigia in cui opera Hezbollah, il Partito di Dio. 

Hezbollah nasce come milizia armata negli anni della guerra civile libanese, subito dopo la rivoluzione iraniana e durante l’avanzata dell’esercito israeliano in Libano. Basterebbero questi tre fattori a farci avere delle coordinate più che esaustive sulla collocazione politica e strategica di Hezbollah. 

Ma non basta. Perché se ci limitassimo a questi tre fattori capiremmo soltanto una parte del fenomeno e come periodo storico saremmo in grado di inquadrare la storia di Hezbollah solamente fino alla metà degli anni ’80. 

Hezbollah insieme al partito Amal è andato a rappresentare e ad intercettare le istanze degli sciiti libanesi. Una comunità importante numericamente ma che fino alla metà degli anni ’70 era stata tagliata fuori dalla gestione dello Stato libanese ed economicamente marginalizzata. 

Per questo motivo ho voluto aprire il libro con una breve ricostruzione storica degli assetti istituzionali del Libano che suddividono le cariche dello Stato in base all’appartenenza religiosa così da avere un Presidente della Repubblica Cristiano maronita, un Premier Sunnita e un Presidente del Parlamento Sciita. 

Se comprendiamo questo aspetto possiamo capire come con la fine della guerra civile libanese Hezbollah abbia deciso di partecipare alla vita politica del Libano andando così ad eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento. (non smobilitando però, a differenza degli altri partiti il suo arsenale militare) 

È chiaro che alla base di questo successo ci sia stato un programma politico ben preciso sin dalla “lettera aperta” del 1985 (il manifesto politico con il quale Hezbollah si presentò ufficialmente alla società libanese) e con il “manifesto” del 2009. 

Un programma politico e un orientamento che almeno sul fronte della politica interna ha attenuato lo scontro con gli altri partiti politici libanesi, ma che sul fronte della politica estera ha invece mantenuto una linea durissima nei confronti di Israele e degli Stati Uniti. 

A questa linea politica, si sono aggiunte le strutture con le quali Hezbollah ha gestito ed organizzato il proprio consenso, andando ad intervenire nel settore sanitario, in quello scolastico e soprattutto, dopo la guerra dei 34 giorni del 2006, (tra Hezbollah e Israele) nel settore della ricostruzione degli edifici colpiti dai bombardamenti israeliani.  Tutte queste attività, sostenute in parte dai flussi di finanziamento iraniani, hanno consentito al Partito di Dio di sostituirsi, in alcuni settori, allo Stato libanese. 

E veniamo a quella che è invece considerata sia dagli altri partiti politici libanesi che da una parte della Comunità internazionale, Stati Uniti e Israele su tutti, come la minaccia caratterizzante di Hezbollah: l’arsenale militare alimentato in questi anni dalla Siria di Assad. 

Sappiamo, per stessa ammissione di Hezbollah, che i razzi in dotazione al movimento sciita libanese possono colpire in profondità il territorio israeliano e che, come dimostrato nella guerra del 2006, Hezbollah è in grado, anche grazie alla tecnologia iraniana, di rappresentare una minaccia strategica alla sicurezza dello Stato di Israele. Non è un caso che il Partito di Dio abbia inaugurato addirittura un museo della resistenza per mostrare ai visitatori i carri armati israeliani distrutti o danneggiati nella guerra del 2006. 

Da questa breve descrizione che vi ho fatto vi potete render conto di come coesistano, nell’azione di Hezbollah, strumenti e logiche che appartengono alla politica ma anche comportamenti che fanno apparire il Partito di Dio come una minaccia per la sicurezza di Israele e di altri Stati. 

In Sioi: Matteo Bressan, Domitilla Savignoni, Franco Frattini, Alessandro Politi, Alessio Piccirilli

Chi è Matteo Bressan
Nato a Roma il 29 aprile 1981 e risiede a Terni.
Si è laureato in lettere alla Sapienza con una tesi, premiata al Senato nel 2006, sulle problematiche del confine orientale italiano durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2007 è stato eletto e poi nel 2012 riconfermato nel direttivo della Società Italiana di Storia Militare. Ha conseguito il Master in Studi Internazionali Strategico Militari presso il Centro Alti Studi per la Difesa.Ha conseguito il corso di Cooperazione Civile Militare (COCIM) presso il Multinational Cimic South di Motta di Livenza. Ha svolto attività di cooperazione internazionale e formazione in Bosnia e Libano. Ha pubblicato diversi articoli sia su Rivista Militare che su Informazioni Difesa gli organi di informazione rispettivamente dell'Esercito e dello Stato Maggiore Difesa. Nell'ottobre del 2010 ha tenuto presso il Circolo Ufficiali insieme all'Università di Bologna una lezione su "Hezbollah e il suo nuovo manifesto politico." Ha scritto e collaborato con l'Occidentale il giornale online della Fondazione Magna Carta e con la Goccia "Una finestra sull'Umbria".

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Pubblicato da Lucrezia Pagano il giorno 3.4.13. per la sezione , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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