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Il Pdl rifiuti la linea populista


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Intervista Franco Frattini a "Il Piccolo"

 «Bisogna fare chiarezza, altrimenti il partito non esiste più»
 «Succedono cose curiose» 

di Marina Nemeth


«Se alle primarie del Pdl vincesse la linea della Santanché, antieuropeista e populista, il partito non esisterebbe più. Persone come me non potrebbero più trovarsi a proprio agio. Dobbiamo fare le primarie per far emergere una linea chiara, senza poi cambiarla ogni settimana e oscillare da una posizione moderata ad una populista alla Grillo». 

Franco Frattini, già ministro degli Esteri e capofila dei "montiani" del Pdl, ribadisce che l'attuale governo garantisce la credibilità dell'Italia, e che la decisione se togliere immediatamente la fiducia all'esecutivo, come paventato da Silvio Berlusconi spetta all'ufficio di presidenza del Pdl e non ad una sola persona. Una posizione che rappresenta la maggioranza dei deputati schierati con Alfano contro una minoranza vicina al Cavaliere. 

Le elezioni in Sicilia e il pessimo risultato del Pdl hanno messo ulteriormente in crisi in partito? 
Ci sono alcuni dati significativi. Il primo una grande sconfitta che era prevedibile ma non in termini così gravi. Il secondo è la divisione del centro-destra. Se sommiamo il 25% di Musumeci con il 15% di Micchiché saremmo arrivati al 40% e quindi il centrodestra avrebbe avuto il primo posto rispetto a Crocetta (30%). Il terzo elemento che ha colpito certamente più noi rispetto alla sinistra - la quale pure ha dimezzato i suoi voti rispetto al 2008 - è l'astensione. La grande maggioranza dei nostri elettori è rimasta a casa perché non è soddisfatta di come il partito si sta comportando e questo è un grande incentivo per fare subito le primarie. Aperte e trasparenti, per dare in senso di rinnovamento. 

D'accordo. ma come la mette con il Cavaliere rottamatore per il quale si schiera una parte del Pdl? 
Dobbiamo assumere una linea molto chiara. Ogni candidato presenterà il suo progetto: ci sarà qualcuno che vince e che esprimerà la linea. Da questo non si può tornare indietro. 

Potrebbe prospettarsi uno scenario nel quale il Pdl sta da una parte e Berlusconi lancia un nuovo partito? 
Personalmente non ne sono convinto. Ma se dovesse prevalere una decisione in questo senso, il Pdl dovrebbe fare la sua parte, deve fare le primarie e poi valutare i risultati. Non mi sembra che oggi ci siano le condizioni per creare una nuova forza politica. Alcuni hanno parlato di una nuova Forza Italia, altri di un movimento antieuropeo e anti Monti. Io credo che il Pdl non debba seguire questo tipo di impostazione e quindi nelle primarie cercheremo di far prevalere le nostre tesi. 

Infatti sulla legge di stabilità lei ha rassicurato Monti. Al contrario di Berlusconi che avrebbe voluto mettere all'angolo l'esecutivo. 
Succedono cose curiose. Berlusconi fa un documento di 4 pagine in cui sostanzialmente riconosce a Monti la statura dei leader dei moderati italiani. Poi, pochi giorni dopo, durate una conferenza stampa minaccia di togliere la spina all'esecutivo. In seguito Gianni Letta rassicura il Quirinale. Sono convinto che lo strappo non ci sarà perché Berlusconi capisce benissimo che una rottura oggi con Monti farebbe il male dell'Italia, noi la legge di stabilità la voteremo, proponendo delle integrazioni; per esempio sul tema delle tasse, che sta a cuore ai cittadini, o sul fatto che l'Iva non debba aumentare. Ma da qui a una barricata parlamentare ce ne corre, e non è la nostra intenzione

All'interno del Pdl ci sono posizioni completamente divergenti. Come farete a restare insieme? 
Le primarie serviranno a fare chiarezza. Si dovrà seguire la volontà della maggioranza. E mi auguro che coloro che perderanno seguiranno la linea vincente, che spero sarà quello di un partito moderato, europeo, che riconosca l'agenda Monti come base anche per la prossima legislatura. 

Quindi sarebbe favorevole a un Monti bis? 
L'ipotesi si può realizzare qualora dalle elezioni dovesse emergere una maggioranza frazionata, cioè se non ci fosse uno schieramento che prevale nettamente. Se vi fossero delle condizioni per cui non c'è un partito che vince alla grande, credo che l'unica possibilità sarebbe rimettere insieme i partiti con la guida di Monti. Ma questo lo decideranno i cittadini. Al di là di tutto, però, anche se ci fosse una maggioranza che vince nettamente penso che l'agenda Monti dovrebbe essere mantenuta

Il fatto che l'Udc ha vinto in Sicilia alleata con il Pd significa che un patto del Pdl con i partito di Casini è escluso? 
A livello nazionale l'alleanza non sarebbe Partito democratico e Udc, ma Pd, Vendola e Udc. Questa è la differenza con la Sicilia. L'unione Vendola e Udc pone una pregiudiziale perché c'è una assoluta inconciliabilità fra i due partiti.


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Pubblicato da Franco Frattini il giorno 1.11.12. per la sezione , , , , , . Puoi essere aggiornato sui post, i commenti degli utenti e le risposte utilizzando il servizio di RSS 2.0. Scrivi un commento e partecipa anche tu alla discussione su questo tema.

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