Cristiani. Frattini: "serve seria riflessione su nostri interlocutori per aiuti e sviluppo"
Diciamo basta. Basta all’impunità per i
terroristi e alla persecuzione degli innocenti. I governi dei paesi in cui continuano a consumarsi
crimini contro le comunità cristiane ci mettano la faccia e assicurino un’equa
giustizia per tutte le vittime della violenza religiosa.
La verità è che i terroristi islamici
continuano a prendersi beffa della comunità internazionale e dell’Europa. Altrimenti non si spiegherebbe come mai la strage
di cristiani avvenuta oggi in Kenya arrivi proprio a pochi giorni da un Consiglio
affari esteri dell’Ue in cui, per la prima volta, su forte richiesta
dell’Italia e del ministro Terzi, si è trovata un’ampia convergenza per
proseguire nell’azione di contrasto al terrorismo ed effettuare ogni possibile
azione di sensibilizzazione nei paesi dove si verificano episodi di tolleranza.
Parliamo
della Nigeria, del Kenya, ad esempio: paesi che noi consideriamo democratici, e
verso i quali l’Italia si è sempre mostrata solidale e generosa nel promuovere
ed armonizzare aiuti di cooperazione. Ma
è anche vero che se gli stessi non riescono a stroncare e a condannare il
terrorismo religioso, allora è corretto porsi una legittima riflessione: se sia
ancora il caso di continuare a considerare questi paesi nostri interlocutori
per gli aiuti e lo sviluppo.
Una
riflessione che è bene svolga anche l’Europa, superando timidezze e forme
politically correct che finiscono soltanto per ridurre la credibilità
dell’Europa agli occhi del resto del mondo.
Pubblicato da Franco Frattini
il giorno 1.7.12. per la sezione
Diritti e Libertà,
PPE,
Press Room,
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